Pietre d'inciampo

Le pietre d’inciampo (ted. stolpersteine) sono delle piccole lastre metalliche che dal 1995 un’artista tedesco, Gunter Demnig, realizza e posa nel selciato davanti alle abitazioni o in luoghi di lavoro o di studio delle vittime del nazifascismo.

Si tratta di un “museo diffuso”, che accomuna oltre 2.000 cittadine europee, in cui, ad oggi, sono state posate almeno 80.000 stolpersteine, icone della memoria ovunque uguali nella forma e nello scopo, far “inciampare” nel ricordo di quei drammi chiunque le veda.

Mappa italiana delle pietre d’inciampo


Il liceo “Leopardi-Majorana” da cinque anni è coinvolto in attività di ricerca e realizzazione di materiali finalizzati alla posa di pietre d’inciampo a Pordenone e nella sua provincia nell’ambito di un progetto di pcto (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento).

Questo progetto è un unicum, perché è l’unico caso in cui la proposta delle pose parte da una scuola ed è l’esito del lavoro degli studenti: sono loro a fare memoria.

Al progetto, fortemente sostenuto dalle dirigenti del liceo pordenonese, Teresa Tassan Viol e Rossana Viola, e gestito dalle professoresse Susanna Corelli e Silvia Pettarin, hanno sin dall’inizio collaborato l'amministrazione comunale di Pordenone, l’Anpi di Pordenone, il circolo della stampa; recentemente la collaborazione si è allargata alle amministrazioni comunali di Budoia, Caneva e Polcenigo.


Anno 2023

Nella settimana dal 23 al 28 gennaio 2023 sono state posate a Pordenone e provincia 12 pietre d’inciampo, esito del progetto omonimo del  liceo “Leopardi-Majorana”.

Le ricerche e lo studio delle fonti e di tutte le informazioni individuate sono stati curati dagli studenti del gruppo di lavoro, coordinati dalle prof.sse Teresa Clemente, Susanna Corelli, Paola Del Piero, Annalisa Francescut, Natascia Nardini e Silvia Pettarin, assieme a tre studenti “veterani” del progetto, Enrico Cattaruzza, Georgiana Listarc Ancuta e Michele Santin.

Con quelle collocate quest’anno, salgono a 41 le pietre posate nel Pordenonese a cura del Leomajor, con la collaborazione di Anpi, circolo della stampa, Aned di Pordenone e delle amministrazioni comunali del capoluogo e di Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda, Maniago, Polcenigo, Prata di Pordenone e Sacile.

  • A Pordenone sono state collocate 5 pietre per cinque deportati nei campi di concentramento: Anteo Pitton e Dionisio Cancian (Antonio Orefice, Francesca Petrisor, Giovanni Maria Piccinin e Leonor Zani) Arturo De Gerard e Precinto Bomben (Leila Ouadi, Gabriele Sartor, Matilde Todesco) Luciano Busetto (Alessandro Appi, Kevin De Carlo);
  • A Prata di Pordenone le pietre per Angiolina Giuditta Mortara, deportata in quanto ebrea (Gaia Belluz e Beatrice Tognini), e i due partigiani Angelo Dino De Carli e Ferruccio Gava (Aurora Alonzo);
  • A Maron di Brugnera la pietra davanti all’abitazione di Guido Martin, deportato a Dachau (Elisa Bertolo e Anna Rosalen);
  • A Santa Lucia di Budoia la pietra per Benvenuto Busetti e a Dardago quella per Silvio Vettor, entrambi deportati (Diego Cappa);
  • A Fontanafredda la pietra per Luigi Sfreddo, deportato a Dachau (Angelica Giordano).

Rassegna stampa online

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Rassegna stampa quotidiani

Il Popolo - Il Gazzettino - Messaggero Veneto - Messaggero Veneto - Messaggero Veneto - Messaggero Veneto

Pordenone

Presildo Bomben, meglio noto col nome di Prescildo, nato nel 1918, apparteneva nell’undicesimo autoreparto di corpo d’armata. Venne catturato e internato nell’Arbeitslager di Hindenburg nell’Alta Slesia. Morì durante lo svolgimento di lavori forzati in miniera, il 30 marzo 1944.  

Studenti Leila Ouadi, Gabriele Sartor, Matilde Todesco.

Testo su Presildo Bomben

Luciano Busetto, nato nel 1923, era  addetto al Reparto munizioni e viveri del settimo raggruppamento di categoria del 112 gruppo. Fu deportato nel campo di prigionia di Fullen, nella Germania nord-occidentale, dove morì per malattia il 18 giugno 1944.

Studenti Alessandro Appi, Kevin De Carlo

Testo Luciano Busetto

Dionisio Cancian, nato nel 1925, venne arrestato durante un rastrellamento dei militari tedeschi e dei reparti rsi. E deportato in Germania nel campo di Buchenwald. Morì il 23 aprile 1945 durante il trasferimento nel campo di Terezin, che fungeva da centro di raccolta per il transito dei prigionieri verso i campi di sterminio.

Studenti Antonio Orefice, Francesca Petrisor, Giovanni Maria Piccinin e Leonor Zani.

Testo Dionisio Cancian

Arturo De Gerard, nato nel 1919, apparteneva al 32esimo reggimento artiglieria, comando p.m. 32, di stanza sul fronte iugoslavo, in Croazia. Venne catturato e internato in Germania, nel Wilsleben Arbeitscommando 11/7, in Sassonia, dove perse la vita il 7 febbraio 1944.

Studenti Leila Ouadi, Gabriele Sartor, Matilde Todesco.

Testo Arturo De Gerard

Anteo Pitton, nato nel 1926, fu arrestato all’età di 18 anni e deportato Buchenwald, assieme a Dionisio Cancian. Assieme a lui venne trasferito a Terezin, dove giunse, per poi morirvi l’8 maggio 1945.

Studenti Antonio Orefice, Francesca Petrisor, Giovanni Maria Piccinin e Leonor Zani.

Anteo Gino Pitton

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Prata di Pordenone

Angiolina Giuditta Mortara, nata nel 1863, era ebrea. In quanto tale il 4 aprile del 1944, nonostante fosse molto anziana (aveva 81 anni) e gravemente malata (era paralizzata, affetta da cecità e sordità), la donna venne prelevata è portata alla risiera di San Sabba. Di lei non si seppe più nulla.

Studenti Gaia Belluz e Beatrice Tognini.

Angiola Giuditta Mortara

Angelo Dino De Carli, nato nel 1915, partigiano della divisione “garibaldi destra tagliamento” (nome di battaglia “ulisse”).  Il 21 gennaio 1945 angelo venne catturato presso la sua abitazione e fucilato davanti alla porta di casa.

Studente Aurora Alonzo.

Testo Angelo Dino De Carli

Ferruccio Gava, nato nel 1921, partigiano della divisione “Garibaldi destra Tagliamento” (nome di battaglia “tigre”). Il 17 dicembre 1944 a brugnera in seguito a un rastrellamento e recluso nel carcere di Pordenone. Subì numerose e crudeli torture alla “casermette” di Pordenone e venne fucilato il 14 gennaio 1945.

Studente Aurora Alonzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Maron di Brugnera

Guido Martin, nato nel 1926, nel dicembre del 1944 venne arrestato in quanto dissidente politico e in seguito internato nel campo di concentramento di Dachau. Riuscì a sopravvivere, ma ritornò in Italia pesantemente malato di tubercolosi e trascorse i suoi ultimi anni Sanatorio a Venezia, dove morì il 16 dicembre 1948.

Studenti Elisa Bertolo e Anna Rosalen.

Testo Guido Martin

 

 

 

 


Budoia

Benvenuto Busetti, nato nel 1913 a Santa Lucia di Budoia, apparteneva al cinquacintacinquesimo reggimento Fanteria, divisione Marche, destinato al Fronte Balcanico. Fatto prigioniero, venne internato nello “Stammlager sesta c” e indirizzato ai lavori forzati in una miniera di carbone. Fu poi trasferito nello Stalag sesta a, a Hemer in Vestfalia, dove morì il 10 marzo 1944.

Testo Benvenuto Busetti

Silvio Vettor, nato nel 1924, abitava a Dardago. Catturato durante un rastrellamento, viene deportato al campo di Salzgitter-Watenstedt, nella Bassa Sassonia e destinato al lavoro coatto. Venne successivamente trasferito al campo di Ravensbruck, dove morì il 22 aprile 1945 durante un bombardamento alleato.

Testo Silvio Vettor

Studente per entrambi Diego Cappa

 

 

 


Fontanafredda

Luigi Sfreddo, nato nel 1911, faceva il sarto. Il 23 marzo 1944 per colpa di un delatore venne arrestato, rinchiuso nel carcere di Pordenone, da dove fu trasferito a Dachau. Lì trovò la morte il 7 febbraio 1945 per cause sconosciute.

Studente Angelica Giordano.

Testo Luigi Sfreddo

 

  


Anno 2022

Lunedì 24 gennaio sono state posate 5 Pietre d’Inciampo nella città di Pordenone. La posa di queste pietre, come delle altre 9 che già sono presenti in città, è l’esito della attività di studio e ricerca di un gruppo di studenti, seguiti dalle professoresse Corelli e Pettarin.
Il progetto è ormai giunto al quinto anno, e quest’anno coinvolge 17 studenti del triennio

Rassegna stampa – Messaggero Veneto… – Gazzettino… – In piazza per dire che l’oblio non ha spento le coscienze… – La nipote di Zambon: grazie ai liceali…

Il gruppo degli studenti ha curato anche la posa di due Pietre d’Inciampo a Dardago di Budoia, che avrà luogo venerdì 28 gennaio alle 15 davanti alle abitazioni di due deportati nei campi di concentramento, da dove non sono più tornati: Gino Bocus (studiato da Erika Zambon e Eugenia Zanuttini) e Guerrino Zambon (studiati da Flavio Barameta e Giovanni Maria Sordi). Locandina

Il Progetto si avvale della collaborazione dei Comuni di Budoia e di Pordenone, dell’ANPI di Pordenone e del Circolo della Stampa di Pordenone. 


Anno 2021

Dopo la posa di sette pietre a Pordenone il 18 gennaio 2020, il 20 gennaio 2021 altre due pietre sono state poste in città (in ricordo di Bruno Barzotto ed Anto Zilli, davanti all’Ospedale Civile). Successivamente sono state posate altre pietre nella Pedemontana:  cinque a Longon di Caneva, dove un’intera famiglia fu bruciata viva per rappresaglia nazista; una è stata dedicata a Giovanna Bacharach, colpevole di essere ebrea, a Coltura di Polcenigo; una a Budoia, in memoria di Angelo Sanson, deportato e morto a Buchenwald.

Tra il 20 e il 23 gennaio 2021 il museo diffuso delle “Pietre di Inciampo” si è così incrementato con 9 nuove pietre.
Trovate qui le testimonianze delle pose, realizzate grazie all’impegno degli studenti del Leomajor.
 
Nel sito del Comune di Pordenone fra le diverse testimonianze raccolte, sono presenti anche i contributi dei nostri studenti

Rassegna video

• Posa delle pietre a Pordenone – guarda il video
• Posa delle pietre a Budoia – guarda il video
• Posa delle pietre a Polcenigo – scarica prima partescarica seconda parte
• Video su Polcenigo fatto dalla studentessa Alice Vido – guarda il video
• Posa delle pietre a Caneva – guarda il video
• Rivedi sulla pagina facebook del LeoMajor la presentazione da parte dei nostri studenti…guarda il video
 

Rassegna immagini

 

BUDOIA

Angelo Sanson venne deportato come prigioniero politico nel Lager di Buchenwald in Germania, dove morì a 20 anni. L’hanno studiato Alessia Sarri, Tommaso Casale e Irma Barbieri. 

Sabato 18 gennaio si è concluso il Progetto “Pietre d’inciampo” promosso dal Liceo Leopardi-Majorana, in collaborazione con l’ANPI di Pordenone e con il Circolo della Stampa cittadino, e che ha portato alla posa di 7 Pietre d’Inciampo nella città di Pordenone.  

Testo [Angelo Sanson]

La tragedia di Angelo Sanson

 

CANEVA

Le 5 pietre di Caneva, località Longon ricordano una famiglia bruciata morta nella casa, data a fuoco per rappresaglia su ordine del tenente medico nazista Alfred Dörnenburg.

Si trattava di Eugenio Zaghet, Caterina Polo, Dusolina Manfè e i piccoli Ermenegildo Zaghet, Enzo Carioti.

Le hanno studiate gli studenti Lucia Gabrielli, Niccolò Francesco Besa, Alessandra Scomparin, Elisabetta Cattaruzza, Laura Milan.

Nella prima foto due delle studentesse (Scomparin e Milan) con Caterina Franca Zaghet, sorella di Ermenegildo, l’unica sopravvissuta della famiglia.

Famiglia Zaghet

Episodio di Sarone di Caneva

 

POLCENIGO

Giovanna Bacharach viveva a coltura di Polcenigo venne catturata dalle SS di stanza a Roveredo in Piano, comandate da Alfred Dörnenburg, e avviata alla deportazione.

E’ stata studiata da Agnese Del Zotto, Alice Vido, Beatrice Zanet, Giulia Lucchese, Comphort Joseph, Gloria Ballardin. 

Testo [Giovanna Bacharach]

Powerpoint [Giovanna Bacharach]

 

PORDENONE

Bruno Barzotto e Anto Zilli, studenti di Medicina e Chirurgia all’Università di Padova e tirocinanti presso l’Ospedale Civile di Pordenone: uno fu fucilato a Giais di Aviano, l’altro deportato a Dachau e morto in seguito alle privazioni e alle sofferenze del campo di concentramento.

Zilli è stato studiato da Giorgia Paludetto, Ilaria Favilli, Sara Miglioranza e Michele Santin. Barzotto da Gioia Redolfi, Lucia Turchet, Emma Amy Attruia, Marco Francescutti e Veronica Truccolo.

Nelle foto Miglioranza e Truccolo (e la dirigente).

Testo [Bruno Barzotto]

Powerpoint [Bruno Barzotto]

Testo [Anto Zilli]

Powerpoint [Anto Zilli]


Il criminale nazista Alfred Dornenburg (una ricerca della 5BS)

Ou Jie Chen, Federico Finardi, Klevis Hoxha, Filippo Lagravinese, Giovanni Maccan, Matteo Mainardis, Edoardo Salice e Leonardo Tizianel, della classe 5BS, nell’ambito del Progetto “Pietre d’inciampo”, hanno svolto un’attività di ricerca riguardante il criminale nazista Alfred Dornenburg, una delle figure chiave per comprendere l’operato dei tedeschi nel territorio pordenonese fra il 1943 e il 1945. Comandante del Centro repressione antipartigiana, fu il mandante di efferate rappresaglie e di numerosi eccidi compiuti dai nazifascisti nella Pedemontana Pordenonese. Il Progetto “Pietre d’inciampo” si è avvalso della collaborazione dei Comuni di Budoia, Caneva, Polcenigo e Pordenone, con l’apporto dell’ANPI e del Circolo della Stampa di Pordenone.

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Itinerario dei luoghi del nazi-fascismo (una ricerca di alcuni studenti della 5ES)

Simone Bianchini, Daniel Coufal, Marco Nascimben, Mattia Olivetto, Matteo Padoan della 5 E Scientifico hanno preparato un ITINERARIO DEI LUOGHI DEL NAZI-FASCISMO A PORDENONE, nell’ambito del Progetto “Pietre d’Inciampo” 2020-2021 (progetto svolto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, l’ANPI e il Circolo della Stampa di Pordenone.

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Trasmissioni di approfondimento, telegiornali locali, rassegna stampa...

Elettroshock – Per non dimenticare (Telefriuli) – guarda il video…

• Lettera ai liceali di una sopravvissuta alla strage nazista [articolo Messaggero Veneto] – leggi


Anno 2020

Sabato 18 gennaio si è concluso il Progetto “Pietre d’inciampo” promosso dal Liceo Leopardi-Majorana, in collaborazione con l’ANPI di Pordenone e con il Circolo della Stampa cittadino, e che ha portato alla posa di 7 Pietre d’Inciampo nella città di Pordenone. 

Rassegna stampa

Leggi gli articoli tratti da Il Messaggero Veneto, Il Gazzettino, Il Popolo…Articolo 22 gennaio…Cerimonia con gli studenti per ricordare gli ex deportati…

Le foto dell'evento

Pubblicato il 13-02-2024